RESTO AL SUD

“Dal 15 gennaio sarà possibile presentare le domande a Invitalia per gli incentivi Resto al Sud. Sono escluse le attività commerciali e le libere professioni. Questa è stata una scelta politica importante per dare priorità ai settori che più trainano lo sviluppo.”
Cosi’ Domenico Arcuri, Amministratore delegato di Invitalia, presente oggi a Napoli, nel corso dell’incontro pubblico promosso per lanciare le ultime misure prese dal Governo a favore dei giovani meridionali.
Sulla misura sono disponibili 1.250 milioni di euro.
CHE COSA SI PUÒ FARE
Avviare attività di produzione di beni e servizi. Sono escluse dal finanziamento le attività libero professionali e il commercio.
A CHI SI RIVOLGE
Le agevolazioni sono rivolte a giovani tra 18 e 35 anni residenti nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia, che non risultino già titolari di attività di impresa in esercizio alla data del 21 giugno 2017 o beneficiari, nell’ultimo triennio, a decorrere dalla data di presentazione della domanda, di ulteriori misure a livello nazionale a favore dell’autoimprenditorialità.
Per tutta la durata del finanziamento i beneficiari non possono essere titolari di un rapporto di lavoro a tempo indeterminato presso un altro soggetto.
Possono presentare richiesta di finanziamento le società, anche cooperative, le ditte individuali e le persone fisiche che intendano costituirsi in società, dopo l’esito positivo della valutazione.
LE AGEVOLAZIONI
Ciascun soggetto richiedente riceve un finanziamento fino ad un massimo di 50.000 euro. Nel caso in cui l’istanza sia presentata da più soggetti richiedenti, già costituiti o che intendano costituirsi in forma societaria, l’importo massimo del finanziamento e’ pari a 50.000 euro per ciascun soggetto richiedente fino ad un ammontare massimo complessivo di 200.000 euro. Per le attività imprenditoriali nel settore della pesca e dell’acquacoltura l’importo complessivo degli aiuti de minimis non può superare, per ciascuna impresa beneficiaria delle agevolazioni di cui al presente decreto, 30.000 euro nell’arco di tre esercizi finanziari
Il finanziamento copre il 100% delle spese ammissibili e consiste in:
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- un contributo a fondo perduto del 35% dell’investimento complessivo;
- un finanziamento bancario del 65% dell’investimento complessivo, garantito dal Fondo di Garanzia per le PMI che rilascia una garanzia nella misura dell’80% dell’importo dello stesso finanziamento bancario. Gli interessi del finanziamento sono integralmente coperti da un contributo in conto interessi.
Il finanziamento bancario è rimborsato entro otto anni dall’erogazione del finanziamento, di cui i primi due anni di pre-ammortamento.
L’istruttoria da parte del soggetto gestore è conclusa in 60 giorni dalla data di presentazione della domanda.
SPESE AMMISSIBILI
Sono ammissibili le spese per ristrutturazione o manutenzione straordinaria di beni immobili, per l’acquisto di impianti, macchinari e attrezzature, per programmi informatici e per le principali voci di spesa utili all’avvio dell’attività.
In particolare:
a) opere edili relative a interventi di ristrutturazione e/o manutenzione straordinaria connessa all’attività del soggetto beneficiario nel limite massimo del trenta per cento del programma di spesa;
b) macchinari, impianti ed attrezzature nuovi di fabbrica;
c) programmi informatici e servizi per le tecnologie dell’informazione e della telecomunicazione (TIC) connessi alle esigenze produttive e gestionali dell’impresa;
d) spese relative al capitale circolante inerente allo svolgimento dell’attività d’impresa nella misura massima del venti per cento del programma di spesa; sono ammissibili e spese per materie prime, materiali di consumo, semilavorati e prodotti finiti, utenze e canoni di locazione per immobili, eventuali canoni di leasing, acquisizione di garanzie assicurative funzionali all’attività finanziata.
Novità
Dal 2 gennaio 2019 la possibilità di fruire delle agevolazioni, finora riservate solo agli under 36, viene estesa anche agli under 46 e ai liberi professionisti. I liberi professionisti che intendono accedere all’incentivo, nei dodici mesi che precedono la richiesta di agevolazione a Invitalia, non dovranno essere titolari di partita Iva per un’attività analoga a quella proposta per il finanziamento.